Come in cielo così in terra

EVENTO UNICO: SCOPRI IL PAVIMENTO DEL DUOMO DI SIENA

dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 18 ottobre

Durante la visita del pavimento si avrà anche l’opportunità di scoprire i numerosi capolavori d’arte dei quali è ricca la cattedrale di Siena: il celebre pergamo di Nicola Pisano, l’intensa scultura bronzea di San Giovanni Battista realizzata da Donatello, le sculture di Michelangelo realizzate per l’Altare Piccolomini, le statue del Bernini nella Cappella del Voto, nonché la straordinaria Libreria Piccolomini, dove si possono ammirare i celebri affreschi del Pinturicchio raffiguranti la biografia dell’umanista Enea Silvio Piccolomini, poi Papa Pio II. La visita prosegue anche nelle altre sedi museali del Complesso del Duomo: il Museo dell’Opera, dove è custodita la grande Pala d’Altare trecentesca dipinta da Duccio di Buoninsegna raffigurante la Maestà, la Cripta, il Battistero con l’Oratorio di San Bernardino e Museo Diocesano di Arte Sacra.

Piazza Duomo, Siena

Prezzo

€ 21,00
1 ora e 30 min

Gallery

Descrizione

Il pavimento del Duomo di Siena è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento, tarsia dopo tarsia per un totale di cinquantasei tarsie i cui cartoni prepara... leggi di più

Il pavimento del Duomo di Siena è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento, tarsia dopo tarsia per un totale di cinquantasei tarsie i cui cartoni preparatori furono disegnati da artisti quasi tutti senesi fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio, autore del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della Via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore. Il prezioso tappeto di marmi policromi è straordinario, unico non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per il messaggio delle figurazioni, un invito costante alla sapienza a partire dalle navate con i protagonisti del mondo antico, scarmigliate sibille e autorevoli filosofi, fino ai soggetti biblici sotto la cupola, nel presbiterio e nel transetto. Il percorso si apre con l’iscrizione d’ingresso davanti al portale centrale, un invito a entrare “castamente” nel Virginis Templum, la casa di Maria, testimonianza del forte legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro Patrona: Sena vetus civitas Virginis. Subito dopo la scritta, si trova la celebre tarsia con l’Ermete Trismegisto, il sapiente egiziano, il primo grande teologo dell’antichità. Seguono filosofi come Socrate e Cratete nella tarsia del Pinturicchio, Epitteto, Aristotele, Seneca ed Euripide che corredano la Ruota della Fortuna e invitano al distacco dai beni terreni per dedicarsi al pensiero filosofico. Si passa dunque all’itinerario biblico in cui Domenico Beccafumi, rispetto agli artisti delle precedenti generazioni, si avvale di nuovi modi stilistici rinnovando la tecnica del commesso marmoreo.

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I vantaggi

  • Ingresso garantito su prenotazione
  • Ingresso preferenziale senza code
  • Servizio Assistenza
  • Credenziale del Pellegrino con timbro ufficiale della Cattedrale di Siena

Ingressi

Biglietteria:
Piazza Duomo, 1 - 53100 Siena
Tel.: 0577 286300

Duomo, Museo dell'Opera
e Biblioteca Piccolomini:

Piazza del Duomo

Cripta:
Scalinata di San Giovanni

Battistero:
Piazza San Giovanni

Oratorio di San Bernardino:
Piazza San Francesco

Orari

  • Dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 17:30 (ultimo ingresso ore 17:00) 
  • Sabato dalle ore 10:00 alle ore 18:30 (ultimo ingresso ore 18:00)
  • Domenica dalle ore 13:30 alle ore 18:00 (ultimo ingresso ore 17:30)

Come arrivare

In auto:
Da nord: A1 uscita “Firenze Impruneta”, quindi Superstrada Firenze/Siena (40 min.).
Da sud: A1 uscita “Valdichiana”, quindi raccordo Bettolle-Siena (2h 30min.)

Il Duomo si trova all’interno del Centro Storico della città, non è pertanto consentito raggiungerlo direttamente in auto. Arrivando in auto è consigliabile uscire a Siena Ovest e raggiungere il Parcheggio Duomo, oppure uscire a Siena Sud e raggiungere il Parcheggio Il Campo. Per info: www.sienaparcheggi.it

In treno: 
Visita il sito www.trenitalia.com per conoscere gli orari dei collegamenti da Roma, Firenze, Pisa e Grosseto. La Stazione di Siena è in piazza Carlo Rosselli, a circa 2 km dal Centro Storico. Dalla Stazione Ferroviaria al centro il tempo di percorrenza in Bus è di circa 5 minuti (per info: orario autobus urbani). 

In Autobus:
Collegamenti dalle grandi città come Roma e Firenze.

Mappa

Punti di interesse

Lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo. Duomo, Pavimento

Il riquadro si trova nella navata maggiore ed è l’unico realizzato a mosaico. Inserita in un cerchio, cui sono collegati altri otto tondi che mostrano gli emblemi delle città alleate, possiamo ammirare la Lupa che allatta i gemelli. 

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La lupa, divenuta simbolo della città di Siena già in epoca medievale, si lega alla leggenda di fondazione della città ad opera di Senio e Aschio, figli di Remo, fuggiti da Roma per sottrarsi all’ira dello zio Romolo. In questa scena, dietro la lupa è visibile l’albero di fico dove, secondo la tradizione, il pastore Faustolo trovò Romolo e Remo mentre la lupa li stava allattando. Raccolti i gemelli, Faustolo li portò a casa e li affidò alle cure della moglie Acca Larenzia.

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Pinturicchio, Monte della Sapienza. Duomo, Pavimento

La tarsia disegnata da Pinturicchio (la quarta lungo la navata centrale), mostra, in basso, la personificazione della Fortuna: una nuda fanciulla tiene con la mano destra la cornucopia, mentre brandisce in alto, con la sinistra, la vela gonfiata dal vento. Il suo è un equilibrio instabile: il piede destro poggia su di una sfera, mentre il sinistro è collocato su un’ingovernabile barca, il cui albero maestro è spezzato. 

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La Fortuna, dopo un viaggio tempestoso, è riuscita a far approdare, su di un’isola rocciosa, alcuni saggi, i quali percorrono un sentiero in salita pieno di insidie. Sulla vetta del monte, che i saggi cercano di raggiungere, è assisa una figura femminile: la Sapienza o Virtù. La donna offre, con la sinistra, un libro a Cratete, che si libera di ogni bene fittizio, poiché getta in mare una cesta ricolma di gioielli; con la destra dona una palma a Socrate. Il messaggio dell’allegoria del pavimento è abbastanza evidente: il percorso verso la Sapienza è arduo, ma una volta superate le difficili prove, si consegue la serenità, simboleggiata dall’altipiano ricoperto soltanto da cespugli fioriti.

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Matteo di Giovanni, Strage degli innocenti. Duomo, Pavimento

Si tratta dell’unica scena del Pavimento che rimandi ad un episodio del Nuovo Testamento (Vangelo di Matteo 2,1-18). La tarsia evocherebbe un fatto di attualità che tanto aveva colpito i senesi. Nel 1480 , infatti, mentre il duca di Calabria si trovava a Siena, i Turchi, sbarcati a Otranto, perpetrarono una cruenta strage nei confronti dei cittadini decapitati per non aver abiurato la fede cristiana.

Domenico Beccafumi, Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia. Duomo, Pavimento

Domenico Beccafumi perfezionerà la tecnica del commesso marmoreo, accostando nelle sue tarsie marmi di sfumature diverse, ottenendo risultati sorprendenti di chiaro-scuro, in cui luci e ombre delineano le figure con una tale abilità artistica, da sembrare capolavori realizzati con la tecnica silografica o pitture monocrome. 

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Beccafumi compie tale rivoluzione nel fregio con Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia che si inserisce tra i due pilastri che sorreggono la cupola, verso il presbiterio. La fonte principale del soggetto è un passo dell’Esodo (17,1-7), in cui il popolo d’Israele, dopo la traversata del Mar Rosso, in marcia verso la terra promessa, è costretto a sopportare la mancanza d’acqua, fino al miracolo in cui Mosè percuoterà la roccia in Horeb, alla presenza degli anziani: «da essa sgorgherà acqua e il popolo berrà». Secondo l’interpretazione di san Paolo, nella prima lettera ai Corinti (10, 4), la pietra rappresenta il Cristo, dalla quale sgorga la salvezza per quegli uomini che attingono acqua dalla sua sorgente: «tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo».

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