Siena Vetus Civitas Virginis

Il magnifico complesso dell’Opera della Metropolitana in Siena comprende una serie di monumenti tra i più significativi nel panorama artistico europeo. La cattedrale ne rappresenta senza dubbio il fulcro dal quale si diparte ogni ulteriore approfondimento, ma sono parte determinante del complesso anche la Cripta, il Battistero e il Museo dell’Opera inseriti nella stessa ampia mole costituita dal “Duomo Vecchio” e dal “Duomo Nuovo”.

 

Piazza Duomo, Siena

Prezzo

€ 23,00
3 ore e 1/2

Gallery

Descrizione

Nella cattedrale si conservano numerose sculture, capolavori dell’arte di ogni tempo, realizzati da alcuni fra i massimi artisti: Nicola Pisano ha scolpito il celebre Pergamo, a Donatello spetta un’intensa effigie bronzea di San Giovanni Battista conservata nell’omonima cappe... leggi di più

Nella cattedrale si conservano numerose sculture, capolavori dell’arte di ogni tempo, realizzati da alcuni fra i massimi artisti: Nicola Pisano ha scolpito il celebre Pergamo, a Donatello spetta un’intensa effigie bronzea di San Giovanni Battista conservata nell’omonima cappella; Michelangelo ha eseguito quattro statue inserite nelle nicchie dell’Altare Piccolomini; con l’età barocca il patrimonio plastico del Duomo viene arricchito da due statue del Bernini nella Cappella del Voto, uno dei luoghi più rappresentativi del culto. Nella Libreria Piccolomini, sul fianco sinistro del Duomo, si possono ammirare i celebri affreschi del Pinturicchio raffiguranti la biografia dell’umanista Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, la sfavillante volta a grottesche, il gruppo marmoreo delle Tre Grazie, copia di epoca romana da originale ellenistico, i preziosi codici del XV secolo conservati nelle vetrine. A al di là dei numerosi capolavori di ogni epoca, l’opera per più versi eccezionale è il pavimento realizzato con la tecnica del graffito e del commesso marmoreo, frutto di un programma di ispirazione classica e religiosa, che si è realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. La visita prosegue nella Cripta, che conserva un ciclo “alle origini” della pittura italiana, e nel Battistero che contiene almeno un’opera straordinaria del primo Rinascimento, il celebre Fonte Battesimale. Le formelle in bronzo dorato, con Storie di San Giovanni Battista, sono state infatti concepite da artisti quali Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello. La suggestiva decorazione delle volte affrescate dal Vecchietta illustra gli articoli del Credo che designano la professione di fede, richiesta al catecumeno per l’ammissione al Battesimo. Nel Museo dell’Opera, che da oltre cento anni custodisce le preziose opere d’arte che provengono dal Duomo, a rappresentarne la memoria storico-artistica, devozionale e religiosa, è possibile ammirare la Vetrata e la grande pala d’altare trecentesca raffigurante la Maestà di Duccio di Buoninsegna, capolavoro della pittura medievale europea, le statue di Giovanni Pisano che decoravano la facciata del Duomo, la Madonna del Perdono di Donatello e la Rosa d’oro del Bernini oltre a numerosi capolavori pittorici di scuola senese e un’importante collezione di oreficerie e tessili. Salendo sul Facciatone sarà possibile ammirare la sorprendente veduta della città di Siena e della sconfinata campagna toscana circostante. Fa parte del complesso anche il cinquecentesco Oratorio di San Bernardino, con il ciclo di affreschi con la storia della vergine che accoglie in alcuni ambienti attigui il Museo Diocesano di Arte Sacra ove è conservata la celebre Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti.

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I vantaggi

  • Ingresso garantito su prenotazione;
  • Ingresso Preferenziale senza code;
  • Servizio Assistenza 
  • Credenziale del Pellegrino con timbro ufficiale della Cattedrale di Siena.

Cosa include

 

  • Duomo e Biblioteca Piccolomini
  • Museo dell'Opera in Piazza del Duomo
  • Cripta presso la Scalinata di San Giovanni
  • Battistero in Piazza San Giovanni
  • Oratorio di San Bernardino in Piazza San Francesco
  • Ex Ospedale del Santa Maria della Scala

Come arrivare

In treno: Il treno impiega circa un'ora e mezza da Firenze a Siena e passa di frequente ogni giorno. Se arrivate da Pisa potrebbe essere necessario cambiare treno a Empoli. Il treno da Roma è un po' più scomodo e non così frequente: bisogna cambiare treno a Chiusi. La stazione ferroviaria di Siena si trova a circa 1,5 km dal centro storico della città. Il tragitto è praticamente tutto in salita.

In aereo: Se arrivate all'aeroporto di Firenze, si può prendere il bus navetta (€ 3,10 € biglietti sono in vendita da parte del conducente). C'è un autobus navetta ogni ora dall'Aeroporto di Firenze, oppure prendere un taxi (circa € 15) per la Stazione Centrale di Firenze (Firenze Santa Maria Novella, Firenze SMN ). Il bus navetta (Volainbus ) parte dall'aeroporto ogni 30min dalle 6:00 alle 20:30, e ogni ora dalle 20:30 alle 23:30, dal Lunedi alla Domenica. Il tempo di percorrenza è 26-28 minuti. il costo del biglietto è di € 4.00, i biglietti sono in vendita a bordo.

In auto: Arrivare a Siena in auto ci si impiega circa due ore da Roma e 45 minuti da Firenze. Ricordate che il traffico auto è strettamente limitato all'interno delle mura della città a meno che non si disponga di una speciale autorizzazione rilasciata dal vostro hotel che vi consente di entrare per parcheggiare. Il parcheggio nei pressi delle mura della città è spesso colmo in ogni ordine di posto da locali e turisti.

Mappa

Punti di interesse

Cappella Madonna del Voto, Duomo

La cappella, che si apre all’inizio del transetto destro della Cattedrale, è il più importante santuario mariano della città; custodisce l‘effigie di Maria Santissima delle Grazie Advocata Senensium, opera del pittore Dietisalvi di Speme, detta Madonna del voto.

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Nella seconda metà del Seicento, quell’ambiente venne smantellato e il Pontefice senese Alessandro VII, al secolo Fabio Chigi, decise da far realizzare l’attuale cappella, affidando i lavori al grande artista barocco Gian Lorenzo Bernini.

 

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Madonna del Perdono (Donatello), Museo dell’Opera

Il tondo con la Madonna del Perdono è uno dei capolavori che Donatello, uno dei massimi protagonisti del primo Rinascimento, ha lasciato nel Duomo di Siena. L’artista, attraverso l’uso della tecnica dello ‘stiacciato’, riesce a realizzare un rilievo fornendo all’osservatore un’illusione di profondità.

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La figura della Vergine, col bellissimo volto serio e pensoso, volge lo sguardo al Bambino, stringendolo a se con entrambe le mani. L’opera fu concepita, come testimonia lo straordinario effetto prospettico ottenuto dal forte scorcio delle figure, per una visione dal basso e, in origine, serviva per il coronamento della Cappella della Madonna delle Grazie, un tempo situata sulla navata destra della cattedrale.

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Maestà (Duccio di Buoninsegna), Museo dell’Opera

Al primo piano del Museo, in una sala climatizzata, incontriamo la magnifica pala d’altare con la Maestà di Duccio di Buoninsegna, vero incanto di tutta la collezione, capolavoro assoluto dell’arte pittorica italiana del primo Trecento.

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La tavola fu commissionata a Duccio nel 1308 e venne ultimata nel giugno del 1311, quando, con una solenne processione, fu posta sull’altar maggiore della cattedrale. Il fronte del dipinto è dominato dalla Madonna in trono, circondata da una corte di angeli e santi. La Vergine rappresenta l’immagine perfetta della misteriosa realtà della Chiesa. Maria, infatti, come la Chiesa, è una realtà umana che porta nel suo grembo il mistero di Cristo, lo partorisce e lo offre agli uomini che cercano la strada del loro destino. Sul retro della tavola è raccontata la Passione di Cristo, suddivisa in ventisei riquadri. A completare l’opera, vi erano anche una predella e un coronamento, dipinti anch’essi su entrambi i lati.

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Cappella del Manto e Sagrestia Vecchia, Santa Maria della Scala

La cappella che per prima ospitò le reliquie acquistate a Venezia dal Santa Maria della Scala nel 1359 prende il nome dal celebre affresco che Domenico di Bartolo vi realizzò nel 1444, raffigurante la Madonna della Misericordia.

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Nella cappella, la presenza dell’immagine della Madonna testimoniava il profondo radicamento del culto mariano in città tanto che nel locale si verificavano forme di devozione giornaliere. L’affresco fu rimosso nel 1610 e collocato nella Sagrestia Vecchia, dove vennero trasferite anche tutte le reliquie, tra le quali vi erano quelle del manto, del velo e della cintola di Maria, oltre a quella più preziosa del sacro chiodo. La sagrestia venne completamente affrescata nel 1449 da Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta con un ciclo dedicato gli Articoli del Credo Apostolico, soggetto questo interpretato dall’artista l’anno successivo anche nelle volte del battistero senese.

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Oratorio San Bernardino

Nucleo centrale del museo rimane la splendida cappella dell’oratorio superiore, intitolata a Santa Maria degli Angeli, costituita da un’unica sala rettangolare con soffitto a cassettoni lignei con cherubini dorati su fondo azzurro.

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Lungo le pareti sono affrescate grandi scene con Storie della vita della Vergine, suddivise tra loro da lesene in legno e cartapesta decorate a candelabre. Alla decorazione pittorica di questo ambiente concorsero prestigiosi artisti attivi a Siena nella prima metà del Cinquecento quali Girolamo Pacchia, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma e Domenico Beccafumi. Il programma iconografico si propone di celebrare l’assunzione della Vergine in anima e corpo.

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Madonna del latte (Lorenzetti),Oratorio San Bernardino

La Madonna del latte di Ambrogio Lorenzetti costituisce un capolavoro della pittura italiana ed europea del Trecento per la qualità pittorica e la resa dei sentimenti. La Vergine, presaga della morte sulla croce del Figlio, guarda malinconica e stringe forte a sé il pesante Bambino, vero protagonista del dipinto.

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Mentre si nutre avidamente al seno della madre, l’irrequieto Gesù sembra d’improvviso interrompersi per guardare, con occhi vispi, lo spettatore che gli rivolge le sue preghiere. Sul nimbo della Madonna si legge AVE MARIA GRATIA PLENA DOMINUS TECUM, l’annuncio che porta l’Arcangelo Gabriele a Maria della imminente nascita di Gesù. Ad equilibrare la naturalezza delle figure, lo sfondo dorato comunica la realtà spirituale e divina che esse celano.

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